Assunzione di lavoratori extra UE: snellita la procedura di nulla osta

Assunzione di lavoratori extra UE: snellita la procedura di nulla osta

 

 

Circ. Min. Int. 24 febbraio 2023 n. 1212

 

I datori di lavoro che intendono assumere stranieri extra UE potranno agevolarsi di un’utile semplificazione nella fase di richiesta del nulla osta al lavoro avendo il Ministero dell’interno automatizzato la preventiva profilazione dell’utente.

 

I datori di lavoro che intendono assumere cittadini stranieri extra UE, non già presenti sul territorio nazione e sprovvisti di titoli di soggiorno valido per lavorare in Italia, possono richiedere il nulla osta al lavoro senza dover ottenere preventivamente la profilazione da parte del Ministero dell’interno. La semplificazione, introdotta dal 24 febbraio 2023, è stata illustrata nella Circ. Min. Int. 24 febbraio 2023 n. 1212.

 

Semplificazione nella procedura di accesso al portale

L’accesso al portale e alle sue funzionalità per l’invio della domanda di nulla osta è stato semplificato, come illustrato dalla Circ. Min. Int. 24 febbraio 2023 n. 1212. In particolare, viene concessa la possibilità a ciascun datore di lavoro di:

  • accedere direttamente attraverso SPID al portale “ALI”;
  • selezionare il modello in relazione alla tipologia di rapporto di lavoro (es. C-Stag. per lavoro stagionale, B2020 per lavoro non stagionale), senza dover richiedere la preventiva profilazione dell’utenza alle Prefetture e senza incorrere nel limite massimo di 5 istanze.

 

Il sistema informatico per la gestione delle domande, quindi, consentirà di completare l’istanza telematica di nulla osta al lavoro, attraverso l’inserimento dei dati previsti nei campi dei modelli da selezionare in funzione alla tipologia di rapporto di lavoro (es. stagionale), contando sulla automatica profilazione da parte del sistema senza dover effettuare alcuna richiesta preventiva in tal senso.

La profilazione preventiva dell’utente rimane, invece, necessaria ed è operata direttamente dal sistema informatico per i seguenti soggetti:

  • associazioni o organizzazioni professionali che hanno stipulato con il Ministero del Lavoro il protocollo di intesa con il quale si impegnano a garantire l’osservanza, da parte dei propri

associati, delle prescrizioni del contratto collettivo di lavoro e la congruità del numero delle richieste presentate (art. 44, c. 5, DL 73/2022);

  • associazioni che fruiscono delle quote riservate per il lavoro subordinato stagionale nel settore agricolo, di cui all’art. 6 punto 4 DPCM 29 dicembre 2022 organizzazioni professionali dei datori di lavoro di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle cooperative (Lega cooperative e Confcooperative) che assumono l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino all’effettiva sottoscrizione dei rispettivi contratti di lavoro, ivi compresi gli adempimenti di comunicazione previsti dalla normativa vigente;
  • enti ai quali è riconosciuto il finanziamento da parte del Ministero del lavoro ai sensi dell’art. 13 L. 152/2001 e del DM 10 ottobre 2008 n. 193, ossia gli istituti di patronato e di assistenza sociale.
  • I singoli utenti da abilitare per l’invio delle istanze di nulla osta, indicati nei punti precedenti, dovranno far pervenire, per il tramite delle loro direzioni nazionali di Patronato, Associazione o Organizzazione cui fanno parte, apposita richiesta di abilitazione al Ministero dell’interno.

In particolare, le richiamate direzioni dovranno inviare l’elenco degli operatori da abilitare con relativo codice fiscale alla Direzione Centrale per le politiche migratorie – Autorità Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione tramite PEC.

Una volta effettuata la profilazione, il sistema informativo riconoscerà automaticamente le utenze degli operatori comunicati dalle direzioni nazionali degli enti. Tuttavia, il Ministero dell’interno non terrà in considerazione le istanze che provengano dai singoli operatori anche se appartenenti a organizzazioni di patronato e associazioni indicate in precedenza. I singoli operatori appartenenti agli enti indicati nei punti precedenti, quindi, potranno beneficiare della automatica profilazione, grazie all’invio massivo degli elenchi degli operatori da abilitare da parte delle direzioni generali cui appartengono.

 

Inserimento delle bozze prima del click day

I datori che intendono assumere lavoratori stranieri, non presenti sul territorio nazionale, devono procedere con la richiesta di nulla osta al lavoro, accedendo al portale “ALI” del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno.

Il DPCM 29 dicembre 2022, decreto per la programmazione dei flussi migratori per l’anno 2022, ha fissato in 82.705 le unità di lavoratori stranieri che possono entrare in Italia per motivi di lavoro nel 2023, stabilendo che le istanze di nulla osta al lavoro, necessarie per avviare l’iter attraverso cui si può procedere con l’assunzione di lavoratori stranieri, potranno essere trasmesse dalle ore 9:00 del 27 marzo 2023.

I datori di lavoro, in base all’ordine di presentazione delle richieste, riceveranno conferma circa l’ottenimento del nulla osta, nei limiti delle quote massime previste.

Un’utile strategia per i datori di lavoro che vogliono essere tra i primi a inviare la domanda è la precompilazione, possibile accedendo al portale informatico “ALI”, in modo da avere l’istanza in bozza pronta per essere spedita il giorno del click day e ottenere così una posizione prioritaria.

 

 

 

Assunzione di stranieri extra UE: nuove regole e facilitazioni

DL 20/2023 (GU 10 marzo 2023 n. 59)

 

Fonte: Quotidianopiù

I datori di lavoro potranno contare su procedure semplificate e tempi più brevi per assumere cittadini extra UE entro le quote dei flussi migratori grazie all’intervento del Governo che, con la modifica al Testo Unico Immigrazione, facilita l’ingresso regolare in Italia di lavoratori stranieri.

La normativa sull’immigrazione si appresta a subire modifiche con il Decreto legge 10 marzo 2023, n. 20, Decreto immigrazione, pubblicato nella GU 10 marzo 2023, n. 59. Le nuove regole modificano il Testo unico dell’immigrazione (TUI – D.Lgs. 286/98) semplificando, da un lato, le procedure per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia attraverso i canali legali, dall’altro, rendendo molto più severe le disposizioni per il contrasto dei flussi migratori illegali.

 

Nuova programmazione dei flussi

I datori di lavoro che intendono assumere lavoratori stranieri, entro le quote della programmazione dei flussi migratori, dovranno tenere conto che, per il triennio 2023 – 2025, non è più prevista la definizione delle quote su base annua, bensì le quote massime di stranieri da ammettere in Italia per motivi di lavoro saranno stabilite per l’intero triennio, in deroga a quanto previsto dall’art. 3 c. 4 del TUI.

La richiamata norma dell’art. 3 c. 4 del TUI stabilisce che siano annualmente definite con DPCM, entro il termine del 30 novembre di ciascun anno, le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale, e per lavoro autonomo.

Il nuovo decreto eccezionalmente per il periodo 2023 – 2025, invece, individuerà i criteri generali per la definizione dei flussi di ingresso, su base triennale, pur stabilendo per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 le quote massime di ingresso di lavoratori stranieri, per le varie causali stabilite dal TUI tra cui lavoro subordinato non stagionale, stagionale, lavoro autonomo e così via.

I datori di lavoro avranno, dunque, in anticipo contezza del numero massimo di lavoratori stranieri, per le varie causali previste per l’ingresso, ammessi nel territorio nazionale. Ciò dovrebbe favorire la programmazione delle assunzioni di lavoratori stranieri.

Il Decreto immigrazione, di recente approvazione da parte dal CDM, consente altresì di integrare il numero di quote stabilite per il triennio 2023 – 2025, attraverso specifici DPCM, nel caso sorga la necessità o opportunità di incrementare il numero di cittadini stranieri che potranno fare ingresso nel mercato del lavoro italiano. In tal caso le istanze di nulla osta presentate dai datori di lavoro, rimaste inevase per mancanza di quote disponibili, potranno essere esaminate nell’ambito delle ulteriori quote che si renderanno successivamente disponibili con gli ulteriori DPCM.

 

Misure premiali per gli Stati collaborativi

I datori di lavoro potranno agevolarsi dell’incentivo al contrasto dell’immigrazione irregolare di cui godranno i cittadini provenienti da Stati che, anche in collaborazione con l’Italia, promuovono campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari. I cittadini di tali Stati godranno di una via preferenziale per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro che, i datori di lavoro potranno sfruttare per essere facilitati nell’ottenere l’attribuzione della quota e, quindi, poter procedere con l’assunzione.

 

Asseverazione del contratto

La speciale disciplina che prevede l’asseverazione del contratto di lavoro, già introdotta in via eccezionale per i decreti flussi degli anni 2021 e 2022, entra in vigore a regime. Il Decreto Immigrazione introduce l’art. 24-bis nel TUI che demanda la verifica dei requisiti concernenti l’osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo e della congruità del numero delle richieste presentate a:

  • professionisti ossia avvocati, procuratori legali, dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali purché abbiano comunicato agli ispettorati del lavoro di occuparsi di adempimenti in materia di lavoro, previdenza, assistenza sociale dei lavoratori dipendenti, oppure dai consulenti del lavoro non tenuti ad effettuare la richiamata comunicazione;
  • organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ai quali il datore di lavoro aderisce o conferisce mandato.

 

I richiamati soggetti, terminata la verifica in maniera positiva, rilasciano apposita asseverazione che dovrà essere allegata alla richiesta di nulla osta al lavoro. L’intervento nella verifica da parte dei professionisti riduce i tempi, spesso lunghi, per gli uffici dell’ispettorato del lavoro cui originariamente era demandato il controllo.

Le nuove procedure confermano l’esonero dagli obblighi di asseverazione per le istanze presentate dalle organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale che hanno sottoscritto con il Ministero del lavoro un apposito protocollo di intesa con il quale si impegnano a garantire il rispetto, da parte dei propri associati, dei requisiti concernenti l’osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo e la congruità del numero di richieste presentate.

 

 

Riduzioni delle tempistiche per l’assunzione

Una serie di modifiche al TUI riducono i tempi necessari per l’assunzione di cittadini stranieri. In primo luogo, viene previsto che il rilascio del nulla osta, per l’assunzione di lavoratori stranieri subordinati non stagionali, avvenga in ogni caso entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza, anche in assenza delle informazioni relative agli elementi ostativi che fornisce la questura, il cui sopraggiungere comporta la revoca del nulla osta, del visto e la risoluzione di diritto del contratto di soggiorno.

In maniera simile il rilascio del nulla per i lavoratori stagionali avviene in ogni caso, anche in assenza della verifica dei richiamati elementi ostativi, entro 20 giorni.

Infine, il momento in cui si può assumere il lavoratore viene anticipato all’ottenimento del nulla osta, nelle more della sottoscrizione del contratto di soggiorno.

 

Nuove ipotesi di ingresso fuori dalle quote

Viene prevista una ulteriore ipotesi di ingresso fuori dalle quote di programmazione. In particolare, i datori di lavoro potranno assumere, senza dover rispettare i limiti della programmazione di flussi migratori, cittadini stranieri residenti all’estero che completano un corso di formazione professionale e civico-linguistica, organizzato sulla base dei fabbisogni manifestati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato.

Sempre nell’ambito della formazione viene concessa agli stranieri e loro datori la possibilità di convertire, fuori dalle quote di programmazione annua, i titoli di soggiorno per motivi di studio e formazione.

 

Rinnovi più ampi e priorità nel settore agricolo

Le novità riguardano anche la durata dei permessi dopo il rinnovo e il riconoscimento della priorità al settore dell’agricoltura:

  • in caso di rinnovo, il periodo di validità dei permessi di soggiorno, rilasciati a tempo indeterminato per lavoro subordinato, autonomo e per ricongiungimento familiare, viene esteso a tre anni, rispetto agli attuali due anni;
  • i datori di lavoro del settore agricolo possono giovarsi della priorità nel caso abbiano presentato istanza per lavoratori agricoli, ai sensi del decreto fluissi 2022, ma non siano risultati assegnatari di tutta o di parte della manodopera.

 

La priorità varrà sulle quote del 2023, nei limiti delle unità assegnate al settore agricolo.

 

 

 

 

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